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Sindrome di Noonan

A cura della prof. Laura Mazzanti e della dr. Emanuela Scarano

Definizione: La sindrome di Noonan è una condizione genetica caratterizzata da difetti cardiaci congeniti, bassa statura, pterigio del collo o collo corto e largo e note dismorfiche.

Epidemiologia: Questa condizione si verifica in circa 1:1000-2500 nati vivi.

Eziologia: La sindrome di Noonan viene trasmessa con modalità autosomica dominante, ma molti casi sono sporadici.

In circa il 50% dei soggetti affetti, il difetto genico di base è rappresentato da una mutazione puntiforme del gene PTPN11, localizzato a livello del braccio lungo del cromosoma 12 (12q24.1).  Studi più recenti hanno evidenziato  che la base biologica della sindrome di Noonan è la via di segnale RAS-MAPK, ove si trova la proteina segnale SHP2 codificata da PTPN11.  Difetti di inibizione di molte altre proteine della via RAS-MAPK, implicata nei processi di sviluppo, sono alla base della sindrome di Noonan e di altre condizioni ad essa correlate. Nel 10% dei casi sono riportate mutazioni in SOS1 e meno frequentemente mutazioni nei geni RAF1 e KRAS.

Segni e sintomi: La sindrome di Noonan è caratterizzata da un’ampia variabilità di espressione clinica. I segni fenotipici prevalenti sono: macrocefalia relativa o assoluta,  ipertelorismo, epicanto, rime palpebrali orientate verso il basso, ptosi palpebrale, orecchie basso-impiantate e retro-ruotate, micrognatia, attaccatura posteriore bassa dei capelli, pterigio del collo o collo corto, petto carenato e/o escavato, aumento della distanza intermammillare, cubito valgo e criptorchidismo nei maschi.

Il difetto cardiaco più frequente è la stenosi valvolare dell'arteria polmonare. Altre anomalie cardiache rilevate sono la pervietà del dotto arterioso, difetti interatriali e interventricolari, cardiomiopatia ipertrofica e coartazione aortica.

In alcuni pazienti sono segnalate anomalie oculari, sordità neurosensoriale, ritardo puberale e alterazioni della coagulazione con predisposizione a diatesi emorragica (piastrinopenia, anomala funzionalità piastrinica, deficit parziali del fattore XI, XII e VIII).

L’accrescimento prenatale è nella norma. L’accrescimento staturo-ponderale postnatale è solitamente inferiore o ai limiti inferiori della norma (spesso inferiore al 10° percentile). La bassa statura è il maggior segno distintivo della sindrome di Noonan e la statura finale è di circa 162 cm nei maschi e 153 cm nelle femmine.

Lo sviluppo intellettivo si dimostra generalmente normale o solo lievemente ritardato: solo l'11 per cento dei soggetti affetti necessita di un programma educativo personalizzato. Complicanze mediche possono essere secondarie alla cardiopatia di base, a presenza di scoliosi o a diatesi emorragica.

Il fenotipo clinico tende ad attenuarsi nel corso degli anni e in alcuni casi è difficilmente riconoscibile in età adulta.

Test diagnostici: Lo studio del gene PTPN11 permette una conferma della diagnosi clinica nel 50% dei soggetti affetti. Oggi lo studio molecolare di altri geni identificati sulla via RAS-MAPK è possibile in centri di ricerca esperti della condizione, allorquando sia confermato un forte sospetto clinico per questa condizione.

Diagnosi differenziale: Nei casi con maggiore espressività clinica la diagnosi viene posta alla nascita o nei primi anni di vita ed il fenotipo mostra similarità con la sindrome di Turner con la quale và in diagnosi differenziale.

La sindrome di Noonan fa parte di un ampio spettro di condizioni le sindromi NeuroFacioCutanee con mutazioni nell’ambito della via di segnale RAS-MAPK con le quali entra in diagnosi differenziale: la sindrome di Costello, la sindrome Cardio-Facio-Cutanea, la sindrome LEOPARD e altre sindromi Noonan-like.

Terapia: Il criptorchidismo necessita di trattamento chirurgico precoce. La ptosi palpebrale importante può essere anch’essa corretta chirurgicamente. La stenosi polmonare grave può richiedere l'intervento chirurgico o la dilatazione con palloncino.

In alcuni soggetti con deficit di GH associato, è possibile attuare una terapia sostitutiva con ormone della crescita biosintetico. L’efficacia della terapia con GH sembra comunque essere minore rispetto a quella riportata nella sindrome di Turner. Mancano comunque ad oggi studi a lungo termine.

Utile la consulenza genetica per i pazienti e le loro famiglie.